Con questa descrizione, che è quasi un dipinto, Guido Piovene nel 1955 mostrava l'Umbria, raccontandola nel suo celebre programma radiofonico "Viaggio in Italia". Un racconto attualissimo e affascinante dell'Umbria che era e che è: dei suoi panorami ariosi, talmente belli da essere stati definiti raffaelleschi, della sua armoniosa bellezza, della vocazione mite e accogliente delle popolazioni, della grande qualità delle sue produzioni. Un'Umbria tutta da gustare, godendone a pieno l'aria leggera, il buon cibo, il contatto con la natura e la riscoperta degli antichi saperi.
Unica tra le regioni italiane (peninsulari) non bagnate dal mare, collinosa e montuosa, l'Umbria si presenta a noi con aspetto tranquillo, senza colori drammatici. I più la guardano solamente dall'angolo della bellezza artistica e naturale. Gli stranieri ne hanno una nozione molto semplice e molto gradevole: una fitta corona di città piccole e medie tutte stupende, fuse dal bel paesaggio e dai ricordi francescani, con una popolazione dall'indole graziosa e dolce. L'attenzione dei più è trattenuta dall'immagine convenzionale, anche se giusta, dell'Umbria verde e azzurra, francescana e raffaellesca. Basta passare da Cortona, ancora in Toscana, a Perugia per cogliere una profonda diversità di animi e di paesaggi. La bellezza toscana, specialmente nell'arte, è più rigorosa e astratta, e ha tra le sue muse la geometria. Quella umbra è più morbida, più stemperata e più sfumata, con una costellazione di città in altura (...). Benché tutta la storia dell'arte abbia segnato l'Umbria, la nota dominante è data dalle architetture sacre, civili e militari del Medioevo. Dall'alto si contemplano paesaggi come patinati, conche di un verde argenteo, colline che scendono lentamente a valle, recando torri, campanili, basiliche e monasteri. Un paesaggio già così pregno dei ricordi dell'arte che sembra arazzo o quadro. Tramonti limpidi, di un rosso privo di eccessi, sfumano sulle rocche e sugli uliveti, tra suoni di campane e rondini. L'aria leggera da un senso di euforia fisica. La popolazione passeggia sulle terrazze che sovrastano il panorama (...).
Per la sua collocazione geografica di confine, vicinissima al Lazio e alla Toscana, Ficulle è per molti la porta di accesso all'Umbria. Qui troverai questa stessa Umbria, e anche qualcosa in più viste le influenze delle regioni vicine, soprattutto la Toscana.