Fino agli inizi del 1600 essa costituiva il principale luogo di culto del paese, poi tutte le celebrazioni parrocchiali vennero trasferite nella nuova
chiesa di S.Maria Nuova, edificata nel 1616 al'interno delle mura cittadine. L’antica Pieve, che restava subito fuori le mura, progressivamente decadde; fu utilizzata soltanto come luogo di sepoltura e per sporadiche celebrazioni liturgiche. Intorno al 1820 fu sospesa al culto ma già nel 1855, il Vescovo ordinò alcuni interventi di consolidamento e recupero dell’edificio.
Dopo essere stata trasformata in magazzino dalle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu restaurata all’inizio degli anni ‘50 dal Genio Civile, quando, tra gli altri interventi, vennero rimossi gli intonaci interni e riportati alla luce alcuni affreschi da tempo nascosti. L’ultimo intervento di restauro documentato è il rifacimento completo della copertura lignea, eseguito nell’anno 2008.
L’impianto ad aula unica , realizzato in pietra arenaria, si presenta sostanzialmente in stile gotico, con la navata scandita da archi diaframma a sesto acuto, in tufo o mattoni; sulla parete di fondo del presbiterio, sollevato di due gradini, si aprono tre absidi semicircolari, quella centrale, ospitante un crocifisso seicentesco, di dimensioni maggiori delle laterali.
L’interno conserva alcuni affreschi: sulla parete destra, un Martirio di S.Sebastiano del XIV secolo, una raffigurazione del Santo Rosario del XVII secolo e un Santo Pontefice risalente al 1476. A destra una tela del 1600, raffigurante la Beata Vergine del Carmelo. Sulla parete sinistra si possono ammirare la raffigurazione della Madonna del Rosario con S. Domenico e S. Pietro Martire che aprono il manto sotto il quale si rifugiano i devoti, di fattura quattrocentesca, e due Santi Monaci, non identificati, al lato della nicchia, dove un tempo era conservata la pregevole statua lignea della Madonna Assunta (secolo XV), che purtroppo fu trafugata nel 1982. Al suo posto al momento troviamo una statua che intende ricordare quella che purtroppo è stata rubata e di cui si sono perse le tracce.
All’interno della chiesa è presente un cippo romano , dedicato da Tiberio Claudio, figlio di Tiberio (prima metà del I secolo d.C. ), al dio Mitra, un tempo adibito a fonte battesimale o ad acquasantiera; di esso si ignora l’esatta provenienza, anche se, secondo alcuni, sarebbe stato rinvenuto nei sotterranei della chiesa. Voci popolari non comprovate da fonti storiche vorrebbero che tale monumento fosse stato posto lì a ricordo dell’incontro tra Giulio Cesare proveniente dalle Gallie e un’ambasceria Romana venuta per sondare le vere intenzioni di Cesare diretto alla sua città natale.
Alla chiesa, il cui ingresso è sollevato dal piano stradale, si accede attraverso due rampe simmetriche di gradini in pietra; il portale gotico è incorniciato di travertino e sono presenti due colonnine tortili sormontati da capitelli con decorazioni floreali. Le murature esterne sono completamente in pietra a faccia vista.
IL CULTO
L'utilizzo della chiesa oggi è legato principalmente ai riti pasquali essendo il punto di partenza della processione del Venerdì Santo e della processione della Domenica delle Palme, e alla celebrazione della Madonna Assunta il 15 Agosto. Per la sua bellezza, essa è spesso scelta per i matrimoni, mentre l’acustica ottimale ne fa un luogo di elezione per i concerti.