Il Santuario della Madonna della Maestà

Il Santuario della Madonna della Maestà sorge poco distante dal paese. All’origine dell’edificio c’è la grande devozione degli abitanti del paese per un affresco mariano raffigurante la Madonna Regina circondata da angeli in gloria con il Bambino Gesù e con accanto San Giovanni Battista e San Francesco di Assisi. 

 


LA STORIA

Le prime notizie storiche relative al Santuario della Maestà si trovano nei resoconti ufficiali delle visite pastorali del Cardinale Sannesio del 1606 e del 1616. Secondo quanto riportato nei resoconti infatti, l'alto prelato si recò in una chiesa fuori dalle mura, non lontana dal paese, dedicata alla S.S.Vergine Maria che veniva già allora invocata con il titolo di Maiestatis.

Sono queste le prime testimonianze scritte di un culto che di certo risale ancor più indietro nel tempo e le cui origini vengono fissate dalla leggenda nel miracoloso ritrovamento della sacra immagine nel XVI secolo nelle antiche grotte esistenti nei pressi dell’abitato.

Si narra infatti che in una delle grotte prospicienti l’attuale Santuario, fu trovata un’immagine raffigurante la Madonna Regina, che, con solenne processione, fu portata dai fedeli nella Chiesa Parrocchiale. Il giorno seguente però il quadro era tornato alla sua grotta; fu riportato in Chiesa con maggiori onori, ma di nuovo misteriosamente tornò indietro. I ficullesi interpretarono questo segno come l’intenzione della Madonna di rimanere vicino a quelle grotte e per questo eressero una piccola cappella, dove fu collocata l’immagine, dalla quale fosse possibile vederle. E da allora, grazie a questo atto di rispetto e di fede, gli occhi di Maria sono entrati nelle profonde grotte dell’animo dei tanti fedeli che hanno aperto sinceramente il proprio cuore per affidare con fiducia le angosce e le vicende dolorose della vita alla Madonna della Maestà, trovando conforto e speranza nel materno amore della Consolatrice degli afflitti.

Senza pretendere valenza e oggettività storiche le origini leggendarie del santuario ben rappresentano l’amore e la devozione dei ficullesi per la Maestà. Amore e devozione che poi hanno trovato conferma in tutta la storia seguente del Santuario. Basti pensare che durante la Seconda Guerra Mondiale l'intera popolazione ficullese si affidò alla Madonna della Maestà perché proteggesse il paese e i suoi abitanti dai bombardamenti. A conclusione della guerra la popolazione sciolse il voto di affidamento e come ringraziamento alla Vergine devolse oro e donazioni, grazie alle qali fu possibile realizzare un diadema con il  quale il Vescovo Diocesano Mons. Francesco Pieri incoronò la sacra immagine della Madonna della Maestà il 22 agosto 1954 per conto di Papa Pio XII.

 


I PELLEGRINAGGI

La Festa della Maestà si celebra il 21 novembre, memoria liturgica della Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria. Per l’occasione moltissimi fedeli provenienti da tutto il territorio orvietano ma anche da più lontano si recano al Santuario, che diviene per l’intera giornata meta di pellegrinaggio, e partecipano ai Sacramenti della Confessione e dell’Eucarestia grazie all’intercessione e all’Amore materno di Maria. Il giorno della festa le celebrazioni eucaristiche si susseguono per tutto l'arco della giornata, con cadenza orario, a partire dalle 5 della mattina. 

Il culto mariano tuttavia non si limita al giorno della festa e sono molte le persone che tutto l'anno si recano in pellegrinaggio al Santuario dela Madonna della Maestà per pregare e richiedere l'intercessione della Vergine e numerosi sono gli ex-voto presenti all'interno del Santuario a testimonianza delle grazie ricevute. 

 


IL MIRACOLO DELLE GRUCCE

Elisa era una povera donna vissuta durante il 1800, affetta da una grave malattia che le causava una paralisi progressiva delle gambe. Con costanza, ogni qualvolta l’aiuto di una vicina di casa lo rendeva possibile, si recava presso il santuario della Maestà, trascinandosi sulle sue povere grucce. Con forza e fede innalzava le sue preghiere alla Madonna chiedendo soccorso e aiuto nell’affrontare il doloroso percorso della malattia.

Un giorno, senza che nulla lo facesse prevedere, mentre era in preghiera di fronte all’immagine della Madonna della Maestà ebbe la capacità di porsi in piedi iniziando miracolosamente a camminare senza sostegni. Elisa con atto di amore e riconoscenza donò alla Madonna le sue grucce, segno della sua sofferenza e della grazia ricevuta. Ancora oggi Ognuno può vederle appese alle pareti del Santuario insieme ai tanti ex-voto, simbolo certo di una profonda fede che continua nel cuore della Comunità di Ficulle.