Il territorio di Ficulle è da sempre vocato alla coltivazione della vite e alla produzione di vino. Vero paradiso degli enoturisti, nel territorio di Ficulle vengono prodotti vini di qualità straordinaria, rinomati a livello internazionale, e sono presenti vigneti e cantine di rara bellezza. Turisti da tutto il mondo giungono a Ficulle attratti proprio dal vino qui prodotto, per poi scoprirne il legame profondo con il territorio, la cultura e la storia locale.
La viticoltura a Ficulle ha una storia molto antica.
La rilevanza storica della viticoltura nel territorio di Ficulle è dimostrata dall’ampia trattazione nello Statuto del Castello di Ficulle del 1534. All'epoca la vendemmia assumeva addirittura il carattere di un avvenimento civico, sicché lo statuto fissava regole non determinate per le altre coltivazioni o presenti in altri statuti dell'epoca, affidando addirittura al Podestà ed al Consiglio Generale il potere di definire i tempi della vendemmia e scandire con precise autorizzazioni le diverse fasi della produzione vinicola. Una tradizione, quella della vinificazione, che probabilmente nel territorio ha radici ancora più antiche e sembra poter risalire al tempo dell’antica Etruria come testimoniato dalla diffusa presenza sul territorio di viti maritate, viti cioè sollevate da terra in conformità con uno specifico sistema di allevamento praticato proprio dalle popolazioni etrusche e dalle numerose grotte presenti sul territorio attribuite al periodo etrusco-romano.
Caratteristiche pedoclimatiche non riproducibili ne fanno un territorio vocato alla produzione di grandi vini.
Ficulle è stato definito da Mario Soldati nel libro Vino al Vino “un paesino in cresta” in quanto sorge sulla cima di un piviere situato a 400 metri slm. Le maggiori superfici vitate sono situate nell’area sud-orientale del Comune, in particolare nella zona della Sala e di Montiano, come evidenziato dalla pubblicazione “I cru di Enogea”. Nel territorio si alternano suoli spiccatamente argillosi tipici delle zone calanchifere e terreni dal carattere più sciolto e sabbioso contraddistinti dalla presenza di fossili e conchiglie. Il clima generalmente è caratterizzato da estati tendenzialmente asciutte e con significative escursioni tra le temperature del giorno e della notte. Piove in autunno inoltrato e nei primi mesi invernali. Gli inverni sono piuttosto miti, con sporadiche nevicate.
Le particolari caratteristiche pedoclimatiche, oltre a spiegare la rilevanza della viticoltura nella storia di Ficulle, offrono un habitat straordinario tanto per la coltivazione delle varietà a bacca bianca e rossa autoctone ed internazionali, oltre ad una salubrità che consente le pratiche dell’agricoltura biologia o a basso intervento fitosanitario. Nei vigneti diffusi lungo i versanti del piviere si alternano le varietà autoctone – Sangiovese, Aleatico, Trebbiano e Grechetto - e le varietà internazionali – Chardonnay, Merlot, Cabernet, Pinot Nero- alcune presenti sin dall’inizio del secolo scorso. I vigneti della Sala rientrano nel territorio dell’Orvieto Classico mentre il resto del territorio è parte della DOC Orvieto, anche se proprio per la presenza e l’incontro di varietà nazionali ed internazionali la maggior parte dei vini CRU sono IGT.
Dove il vino diventa arte.
Grazie alla combinazione di questi elementi culturali, geologici e climatici, oggi Ficulle è caratterizzato da produzione di vini eccellenti, che esprimono il carattere definito, elegante ed equilibrato di un terroir estremamente originale. I vini che ne derivano sono, secondo il celebre enologo Renzo Cotarella, vini di altissimo potenziale, dotati di una spiccata personalità e profondità, ma allo stesso tempo orientati alla dolcezza e alla gradevolezza.
Vini quindi che dimostrano l'arte del vino, ma diventano poi a loro volta una forma di arte, tra cui spiccano capolavori di fama mondiale come il famoso Cervaro della Sala, il vino che non conosce il tempo, eletto dalla critica il miglior vino bianco d'Italia.