Giovanni Graziano è stato un monaco, canonista e giurista italiano , fondatore del diritto canonico ed autore del Decretum Gratiani.
Le notizie su Graziano sono poche e incerte. Sappiamo che fu certamente giurista, quasi certamente monaco camaldolese, nato verso la fine del XI sec. in un'area geografica tra Orvieto e Chiusi. Quasi tutti gli studiosi convengono che sia del territorio che si stende intorno alla via Cassia, nell'estremo tratto umbro. Negli ultimi anni si è rafforzata la tesi che sia Ficulle il luogo di nascita di Graziano. Probabilmente rivestì l'abito monacale alla Abbadia di S. Nicolò al Monte Orvietano, monastero camaldolese fondato da San Romualdo nell'anno 1007.
Questa descrizione riportata nell'Enciclopedia Dantesca di Raul Manselli (1971), ne illustra la grandezza.
Nato con molta probabilità a Carraria presso Ficulle (Orvieto) o, secondo altri, a Chiusi, fu monaco camaldolese nel monastero dei SS. Felice e Naborre a Bologna, ove insegnò. Attraverso l'insegnamento della teologia riuscì a giungere all'autonomia, e così al distacco, della scienza giuridica canonistica, che ebbe, nella sua opera, una forma così compiuta e conclusa da costituire il momento iniziale e il punto d'inserimento di tutta la serie delle decretali, formando la prima parte del corpo del diritto canonico. Non è possibile, tuttavia, dare indicazioni cronologiche precise sulla composizione di quest'opera, che però vari indizi portano a collocare fra gli anni 1139-1151. Anche per l'anno di morte di Graziano si può solo dire che difficilmente può essere fissato al di là del 1160, mentre ignoriamo del tutto quando sia nato. La sua grandezza è inequivocabilmente affermata dall'importanza, senza pari, della Concordantia discordantium canonum, risultato di una geniale capacità di sintesi e di uno studio vastissimo che dev'essersi prolungato per anni e anni. In quest'opera, detta anche Decreta o Decretum Gratiani, egli raccolse in disposizione organicamente sistematica tutte le 'auctoritates' (bibliche, papali, conciliaci e anche civilistiche) utili alla vita giuridica della Chiesa, articolandole in modo da porre in evidenza le loro discordanze, e aggiungendovi commenti e schiarimenti utili a eliminarle o ad armonizzarle. Estese così alla scienza giuridica quell'impostazione metodologica 'scolastica' che in questi stessi tempi si era andata affermando nella teologia e nella filosofia, portandovi un senso vivo dei rapporti giuridici in relazione alla realtà concreta. Proprio questo aspetto dell'opera di Graziano sembra sottolineare Dante quando nel cielo del Sole, fra gli spiriti sapienti, mette in bocca a s. Tommaso le parole (Pd. X. 103-105): Quell'altro fiammeggiare esce del riso / di Grazïan, che l'uno e l'altro foro / aiutò sì che piace in paradiso. Viene così posta in rilievo da Dante l'importanza del Decretum per la vita civile e religiosa, come un aiuto a realizzarla in un equilibrio e in una concordia reciproci; in questi versi si coglie inoltre la consonanza spirituale del poeta, la cui aspirazione è appunto quella di realizzare un'autonoma, ma non indifferente, convergenza di potere civile e religioso. L'elogio di Graziano da parte di Dante è inoltre significativo per precisare come le vibrate parole che egli più volte rivolge contro l'abuso del diritto canonico da parte dei papi e degli ecclesiastici, non sono espressioni di uno spirito negativo in toto della presenza e della validità dell'aspetto giuridico nella vita della Chiesa, ma vanno considerate piuttosto condanna delle distorsioni e degli abusi causati dal cattivo uso soprattutto delle Decretali, esaltate da taluni come pari se non superiori alla Scrittura.
Non manca l'interesse per questa figura ancora nel nostro tempo.
Il 3 febbraio 1983, Giovanni Paolo II presentando il nuovo Codice di Diritto Canonico, ha citato il Monaco Graziano, su cui aveva già peraltro studiato durante la sua formazione ecclesiastica e universitaria. Ecco lo straordinario passo della citazione: "la Chiesa di Cristo […] iniziò presto il suo pellegrinaggio nel mondo […], in un variare assai differenziato di circostanze [comportando] un complesso di leggi e di norme, che già nel primo Medioevo divenne ampia ed articolata legislazione canonica. A questo riguardo mi sia consentito, fra le tante figure di canonisti e giuristi, meritatamente famosi, nominare almeno il monaco Graziano, l'autore del "Decretum" ("Concordia discordantium canonum"), che Dante colloca nel quarto suo cielo, tra gli spiriti sapienti, in compagnia di sant'Alberto Magno, di san Tommaso d'Aquino e di Pietro Lombardo, esaltandolo perché "l'uno e l'altro foro / aiutò sì che piace in paradiso".
A Ficulle al Monaco Graziano è stata recentemente intitola l'affasciante cripta della Chiesa di Santa Maria Nuova, al cui interno è stato esposto anche un busto del Monaco Graziano modellato artigianalmente in terracotta dall'artigiano ficullese Stefano Brancaccia e istallato su un imponente piedistallo ligneo realizzato, insieme all'arredamento della cripta dalla storica Bottega Michelangeli di Orvieto.